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a cura di Francesco Amico

Claudio Lippi spiega il fenomeno:
«Il rimpianto per certe trasmissioni? Può essere un fatto umorale ma anche allora si vedevano brutti show»
Articolo di
"Libero"

di Martedì 15 giugno 2004

Era il 1982 quando Corrado appariva sugli schermi con il volto sorridente accompagnato dalla musichetta del programma "Il pranzo è servito". Gli ingredienti, è il caso di dirlo, c'erano tutti. La ruota con le cinque portate, la conduzione ironica di Corrado, l'orario congeniale, quello dell'ora di pranzo appunto, che teneva incollato allo schermo casalinghe e ragazzi tornati da scuola, infine il meccanismo semplice del quiz dalle domande facili. Un mix di successo che ad oggi, a più di dieci anni dalla fine della programmazione del format, torna con un fenomeno singolare, quello della richiesta a gran voce del ritorno della trasmissione.
Un trend che coinvolge anche altri programmi firmati anni Ottanta. Dalle infinite telenovelas condite con la perfidia dei protagonisti di "Dallas" o "Dynasty", ai cartoni animati, all'epoca giapponesi (chi non ricorda Candy Candy o i cartoons sui robot come Goldrake o Mazinga Z?) di cui ancora oggi vengono scaricate on-line le sigle, oltre alle innumerevoli serie di telefilm, anche qui provenienti per lo più dall'America.
E poi c'è la parte di tv nostrana che i telespettatori attuali riguardano volentieri in replica oggi sui canali satellitari di settore e prima in qualche programmazione notturna. Il "Drive in", contenitore goliardico di personaggi tipo affiancati dalle bellone in pattini, e programmi come "Indietro tutta", sorta di situation comedy magistralmente condotta con l'estro ironico di un Italia che comincia a vivere dell'universo televisivo. Insomma, cosa succede? Semplice nostalgia o poco gradimento della televisione odierna? Per Claudio Lippi si tratta di una sorta di rimpianto non sempre giustificato: «Certo è un fenomeno inconsueto che può essere attribuito ad un fatto umorale. Di programmi ce n'erano belli e brutti allora così come oggi». Diversa invece la spiegazione del fenomeno che riguarda in particolare "Il Pranzo è Servito": «Quello era un programma di evasione totale. Il gioco era semplice e non c'era bisogno di impegnarsi per seguire quiz basati su una quantità di nozioni. E poi Corrado era Corrado, una figura che ancora oggi è poco sostituita. Aveva grazia, finezza e ironia. Virtù - conclude Lippi - che hanno contribuito in modo significativo al successo del format». Oltre duemila puntate che hanno lasciato il segno anche per Marina Donato, moglie di Corrado e autrice de "La Corrida": «Quella trasmissione era un modo rilassato e rilassante di fare quiz. Era ironico e divertente. I piccolissimi erano attratti dalla musica. Era un quiz facile, che non t'imponeva di rimanere davanti allo schermo». Un programma amato da molti, e in una fascia trasversale di età dai sedici ai cinquant'anni, se si considera che il sito appositamente creato per "Il pranzo è servito" nell'ottobre del 2003, e al quale si accede anche attraverso il link di Tv, Sorrisi e Canzoni che ha raccolto in questi ultimi venti giorni decine di mail di fans del programma, ha totalizzato in pochi mesi oltre cinquantamila contatti. Riccardo Cresci, responsabile media per il sito creato in collaborazione con Mirko Simionato, è felice del risultato: «Ci scrive tutta gente che non vede l'ora di rivedere in tv il programma. Persone giovani e meno giovani che non hanno dimenticato nè Corrado, nè la piacevolezza del format». Eppure, per dirla con il sociologo Domenico De Masi, la tv di oggi non ha nulla da rimpiangere alla tv anni Ottanta. E questo non perchè sia bella, «la tv peggiore degli ultimi quarant'anni dove tutto è perfetta omologazione», ma perchè anche allora i programmi mediocri non mancavano.

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